Italiane e italiani possono aderire alla Sinistra europea anche a titolo individuale, lo prevede lo statuto. ‘Europa a sinistra’ ospita tutte le sfumature del rosso, vuole essere una casa accogliente per chiunque pensi che la storia non è finita e che ci sono alternative allo stato di cose esistente. Nel solco della riflessione di Altiero Spinelli sulla necessità di una prospettiva continentale a una sinistra del ventunesimo secolo, che agisca sugli assi cartesiani dell’aumento degli investimenti pubblici contro le politiche di austerità e della sempre più impellente riconversione ambientale, issando le bandiere del femminismo e della solidarietà. Chi meglio del presidente della Sinistra europea Heinz Bierbaum per fare un bilancio dello stato dell’Unione in questo biennio segnato da una drammatica pandemia?
Quali iniziative ha messo in campo la Sinistra europea per contenere gli effetti del Covid 19 sul mondo del lavoro, sulla scuola, sulla socialità?
– Già all’inizio della pandemia il Partito della Sinistra Europea (SE) ha presentato la piattaforma “La corona crisi e le conseguenze per la politica europea” (https://www.european-left.org/wp-content/uploads/2020/05/EL_protectourfuture_en.pdf), cioè una proposta per una politica alternativa e come uscire socialmente dalla crisi indicando interventi in cinque aree: prima di tutto la protezione della popolazione, un recupero economico, spostando l’economia nella direzione del pubblico, ambientale e sociale, la difesa della democrazia, un impegno forte per la pace, il disarmo e la solidarietà internazionale. Questa piattaforma è la base per una campagna di largo respiro, invitiamo tutte le organizzazioni delle forze progressiste a cooperare insieme per dare forza a una risposta progressista alla crisi. A causa della pandemia però la campagna internazionale è molto difficile, in gran parte limitata alla pubblicazione e alla distribuzione della piattaforma. Tuttavia “No profit on pandemic” (https://noprofitonpandemic.eu/it/), sostenuta dalla SE, è stata una campagna forte per l’accesso libero e gratuito ai vaccini, che ha avuto anche successo.
In tutto il continente la paura del domani fa lievitare i consensi dell’estrema destra sovranista e xenofoba. Mentre lo spazio per “un’altra Europa” si è drammaticamente ridotto. Come invertire la rotta?
– La lotta contro l’estrema destra, contro il suo razzismo e nazionalismo è un elemento cruciale della strategia politica della SE. A marzo di quest’anno organizziamo la conferenza internazionale “No pasaran” a Berlino, dedicata proprio a questa lotta. La situazione attuale, caratterizzata da sconvolgimenti economici, sociali e politici, che dimostrano il fallimento di una politica neoliberista, favorisce l’ascesa dell’estrema destra. Ma questa situazione offre anche nuove opportunità alla sinistra per far conoscere le proprie idee e impegnarsi per un’altra politica, per “un’altra Europa”. La sinistra non deve lasciarsi sfuggire questa occasione. E per farlo deve rafforzare il suo profilo politico, estendere la cooperazione tra le forze progressiste ed ecologiche. In proposito il Foro Europeo, organizzato annualmente dalla SE con altre forze progressiste e ecologiche, è molto importante e utile.
Il tema della transizione ecologica è entrato prepotentemente nell’agenda dell’Ue e delle altre grandi potenze mondiali. La Sinistra europea può a buon diritto rivendicare l’attenzione all’ambiente come parte fondante della sua azione politica.
– La lotta contro il cambiamento climatico e la rivendicazione di una profonda trasformazione ecologica-sociale dell’economia è al centro della politica della SE. Per la prima volta la SE ha partecipato con una propria delegazione al COP 26 in novembre a Glasgow. La SE deve svolgere un ruolo importante in questo dibattito e sviluppare una sua posizione. Un concetto di sinistra di una trasformazione ecologica-sociale o di un Green New Deal deve essere anche un concetto globale orientato al welfare. Abbiamo bisogno di investimenti pubblici in infrastrutture, servizi sociali come sanità, alloggi sociali, istruzione e cultura. È necessaria una transizione verde dell’industria. Ma dobbiamo anche proteggere i lavoratori e i dipendenti interessati da questo processo. Per la sinistra la connessione tra esigenze ecologiche e bisogni sociali è cruciale. “Just Transition”, promossa dall’ITUC (il sindacato internazionale), è un progetto per combinare la transizione ecologica con la protezione sociale. Una stretta cooperazione con i sindacati è di grande importanza. Da un punto di vista di sinistra una nuova politica industriale con nuovi riferimenti per energia e mobilità deve includere la partecipazione diretta dei lavoratori. Questo è fondamentale. Un Green New Deal di sinistra deve essere combinato con la democrazia economica.
Con quale campagna di sensibilizzazione la sinistra europea saluterà l’inizio del nuovo anno?
– Non c’è una specifica campagna. Le condizioni attuali della pandemia non consentono nemmeno un evento per iniziare il nuovo anno, come facciamo di solito. Continuiamo con l’impegno per lanciare un’altra politica in Europa. In proposito stiamo pubblicando un documento politico nell’ambito della Conferenza sul Futuro dell’Europa in cui presentiamo la nostra visione dell’Europa.
Come si vuole rapportare la Sinistra europea in questa complessa fase con i movimenti esistenti, anche se con tratti anomali? In quali forme il femminismo ha contaminato e continua a contaminare la Sinistra europea?
– Vorrei ancora una volta sottolineare l’importanza di espandere il terreno delle forze progressiste. In tale contesto il femminismo gioca un ruolo cruciale. Per esempio, nel Foro Europeo c’è sempre un’assemblea delle donne. Nell’ultimo Foro l’assemblea delle donne ha adottato il manifesto: “Donne insieme per la giustizia sociale e climatica e per l’uguaglianza, lottando per lo sciopero dell’8 marzo”. Quest’anno vogliamo lanciare alcune campagne anche insieme con il gruppo THE LEFT al Parlamento Europeo. Possibili soggetti sono diritti sociali, alloggi sociali, tassazione più giusta.
C’è un contributo specifico che gli aderenti individuali al Partito della Sinistra europea possono dare per la crescita non solo quantitativa, ma anche qualitativa di quest’ultimo?
– So che la partecipazione degli aderenti individuali non è facile. Credo che l’informazione sia molto importante in questo senso. Da qualche tempo pubblichiamo regolarmente una newsletter sul nostro sito web. E abbiamo adesso anche una rivista on-line dal titolo “Quistioni”. Gli aderenti individuali sono invitatiti a prendere parte attiva alle conferenze e campagne della SE e contribuire con delle proposte.
Per leggere i numeri di “Quistioni” – Il magazine del Partito della Sinistra Europea: https://www.european-left.org/campaigns/quistioni-the-new-magazine-of-the-el/