Il 25 maggio scorso, gli eurodeputati hanno discusso l’impatto dell’intelligenza artificiale sul mondo del lavoro e sulle competenze. L’audizione pubblica ha avuto ad oggetto l’adattamento del mondo del lavoro di fronte alla digitalizzazione, l’emergere di nuovi lavori e i cambiamenti sul posto di lavoro causati dall’introduzione dell’intelligenza artificiale. L’evento è stato ospitato congiuntamente dalla Commissione Speciale sull’Intelligenza Artificiale nell’Era Digitale (AIDA) e dalla Commissione per l’Occupazione e gli Affari Sociali, in associazione con la Commissione per i Diritti della Donna e l’Uguaglianza di Genere (FEMM). Sul tema è stata presentata dalla Commissione una proposta di Regolamento Ue su “Approccio europeo all’Intelligenza Artificiale”.
Durante il Q&A, l’europarlamentare Sandra Pereira (The Left, PT) ha sollevato questioni importanti in materia di intelligenza artificiale e tutela delle lavoratrici e dei lavoratori. Se da un lato l’impiego dell’IA permette di incrementare la produttività delle imprese, questa rischia di provocare la riduzione dei salari e di dar vita a nuove forme di sfruttamento del lavoro. La compagna Pereira ha sostenuto che il progresso scientifico e coloro che lavorano devono essere alleati, non nemici: l’intelligenza artificiale deve essere messa al servizio di chi lavora per migliorarne il benessere e ridurne il carico di lavoro. Infine, l’eurodeputata Pereira ha criticato l’uso dell’IA per prendere decisioni sulla gestione del personale, che rischia di esitare in forme di celata oppressione e discriminazione.
Nel mese di aprile 2021, l’eurogruppo The Left aveva già organizzato un evento in materia, discutendo con le organizzazioni sindacali e della società civile sul tema “How safe is AI? Red lines for protecting our fundamental rights“.